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PRIMO PIANO
RDES Fascicolo 1/2021
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Editoriale RDES 1/2021
THE EUROPEAN SUPER LEAGUE SAGA, THE FUTURE OF THE
EUROPEAN MODEL OF SPORT AND THE FOOTBALL BUSINESS
IN EUROPE
by Durante Rapacciuolo
FROM THE “DIRTY DOZEN” TO “THE GOOD, THE BAD AND THE UGLY”.
SOME PRELIMINARY REMARKS ON THE SUPER LEAGUE AFFAIRE
IN THE LIGHT OF EU COMPETITION RULES
by Stefano Bastianon
Abstract – Summary and Keywords
The paper aims at offering a preliminary analysis of the Super League affaire
taking into account the legal aspects as well the political ones. According to the
Author, the previous case-law of the Court of Justice, although fundamental to
correctly understand the problems involved in the Super League’s case, does not
provide a complete answer to the relevant and very peculiar questions behind the
Super League which call into question the very concept of the European Sports
Model.
THE EUROPEAN SUPER LEAGUE UNDER THE SWORD AND SHIELD
OF ANTITRUST RULES: A BABY THROWN OUT WITH THE
BATHWATER?
by Andrea Bozza and Enzo Marasà
Abstract – Summary and Keywords
After the impromptu announcement of the Super League and the pathetic drama
that saw thousands of fans gather to cry for ‘the end of football’, the set moved from the squares to the courts. Here is where competition law kicks in as impartial
and strict referee of the behaviour of both Founding Clubs and sporting federations
(UEFA above all). The clash sees strictly competition issues intertwined with caselaw
on the so-called sporting exception and the specificity of sport. That said, no
matter how much light competition law and the Court of Justice may shed on the
matter, the shadow still remains of a system that needs to be rethought, whatever
it takes.
ANALISI ECONOMICA E PROSPETTIVE DEL PROGETTO
«SUPER LEAGUE»
di Marco Di Domizio e Raul Caruso
Abstract – Sommario e Parole chiave
Il presente articolo discute il progetto della Super League di calcio così come
emerso nella proposta dei 12 club «ribelli» nello scorso mese di aprile. L’analisi, in
particolare, si concentra su quelli che sono gli elementi cruciali che hanno portato
ad una proposta il cui obiettivo è di modificare la governance e l’architettura delle
competizioni calcistiche europee. Alla luce dei molteplici cambiamenti che hanno
interessato il calcio nell’ultimo ventennio, sulla base del contesto economico attuale
profondamente condizionato dalla pandemia da Covid-19, e grazie ai contributi
della letteratura economica sul tema, il nostro lavoro cerca di capire se la proposta
dei 12 club possa essere considerata come un tentativo «disperato» di una élite in
forte difficoltà finanziaria, oppure se questa proposta sia un ulteriore passo verso
un processo di «americanizzazione» del calcio europeo. A nostro avviso il progetto
Super League non è stato determinato in primo luogo o soltanto dal rischio di
solvibilità dei 12 club, ma come in passato, dalla volontà di escludere l’organizzazione
internazionale (UEFA) dal controllo dei crescenti guadagni generati dal calcio.
Inoltre, organizzando una competizione «semichiusa», i club puntano a ridurre i
rischi finanziari associati alle performance sportive negative. Il fallimento della
proposta ne ha rivelato la fragilità poiché una nuova architettura delle competizioni
internazionali non può essere considerata la soluzione dei problemi attuali del calcio.
A tal fine è necessario adottare una prospettiva più ampia per affrontare temi
cruciali quali quelli dei crescenti costi associati ai salari dei calciatori, della
polarizzazione dei ricavi, della cristallizzazione dei risultati e della saturazione
dei calendari.
UNA VICENDA SENZA FINE: IL CASO SCHWAZER
di Renato Grillo
Abstract – Sommario e Parole chiave
L’autore ripercorre la vicenda riguardante il marciatore italiano Alex Schwazer,
campione olimpionico di marcia alle Olimpiadi di Pechino del 2008, coinvolto in
una lunga e complessa vicenda di doping culminata con la squalifica di otto anni inflittagli dal TAS di Losanna. La questione Schwazer è assurta recentemente agli
onori della cronaca per gli inaspettati sviluppi della indagine penale che ha
particolarmente colpito l’opinione pubblica. L’autore analizza in parallelo le varie
tappe processuali della vicenda che hanno caratterizzato il giudizio disciplinare
sportivo e quello penale, sottolineandone le diverse peculiarità e mettendone in
evidenza i punti di possibile conflitto: una analisi mirata è stata dedicata ai passaggi
salienti del provvedimento di archiviazione in sede penale, cui è seguita – anche
per un migliore orientamento del lettore – l’indicazione delle possibili iniziative e
strategie processuali per giungere ad una soluzione accettabile della vicenda,
ponendosi in risalto, da ultimi, gli echi mediatici e la situazione di estrema conflittualità
venutasi a creare tra la giustizia penale e quella disciplinare sportiva, con particolare
riferimento alle posizioni intransigenti assunte da WADA e WORLD ATHLETICS
nei confronti del giudice penale italiano.
IL LODO TAS NEL CASO WADA CONTRO RUSADA: L’ULTIMO
CAPITOLO DEL RUSSIAGATE IN MATERIA DI DOPING E LA
PROPORZIONALITÀ DELLE SANZIONI
di Mario Vigna, Giulia Vigna, Emanuele Gualtieri
Abstract – Sommario e Parole chiave
Il CAS ha scritto un altro capitolo del Russiagate relativo al doping. Questa volta
in gioco c’era il futuro dello sport russo, compresa la possibilità di ospitare
competizioni e la futura partecipazione di atleti russi a importanti eventi sportivi
come le prossime Olimpiadi estive e invernali. La WADA ha accusato la RUSADA
(la NADO russa) di aver alterato e manipolato i dati del laboratorio antidoping di
Mosca. Così facendo, la WADA ha accolto le raccomandazioni del Comitato
Indipendente WADA secondo cui la RUSADA aveva violato il Codice Mondiale
Antidoping in quanto non conforme all’International Standard for Code Compliance
by Signatories. Di conseguenza, la WADA ha proposto delle sanzioni per un
periodo di quattro anni che non sono state accettate dalla RUSADA.
Successivamente, la WADA ha presentato domanda di arbitrato dinanzi alla Camera
ordinaria di arbitrato del TAS.
Il collegio arbitrale, dopo aver esaminato numerosi aspetti procedurali e istruttori,
ha emesso il lodo accogliendo parzialmente le richieste della WADA. Infatti, pur
ritenendo la RUSADA non conforme alla normativa applicabile, il collegio ha fissato
la durata delle sanzioni in due anni anziché quattro come richiesto dalla WADA. In
particolare, il collegio arbitrale ha fatto specifico riferimento al principio di
proporzionalità e alla necessità di trovare un ragionevole equilibrio tra lo scopo
perseguito dalla WADA e gli interessi e i diritti dei singoli colpiti dalle misure,
compresi gli atleti russi “puliti”.
Tanto la WADA quanto la RUSADA si sono dichiarate insoddisfatte del lodo,
ovviamente per motivi opposti. A volte, il malcontento di entrambe le parti significa
che la decisione è equa. Si spera che questo sia uno di quei casi, specie nell’interesse
dello sport russo e mondiale.
UN MOMENTO DIALETTICO TRA ORDINAMENTO SPORTIVO E
ORDINAMENTO STATALE: LA RIFORMA IN MATERIA DI LAVORO
SPORTIVO
di Giangabriele Agrifoglio
Abstract – Sommario e Parole chiave
Il d. lgs. 28 febbraio 2021, n. 36 ha profondamente modificato la disciplina dei
contratti di lavoro sportivo. Il saggio si concentra in particolare su alcune criticità
della riforma, che appare per molti versi distaccata dalla realtà “vivente” del mondo
dello sport dilettantistico. La riforma sembra infatti non aver tenuto conto delle
specificità e del concreto atteggiarsi delle relazioni esistenti nel multiforme mondo
dello sport.
LA CLASSIFICAZIONE CIVILISTICA E FISCALE DEL RISARCIMENTO
DEL DANNO ALLA PROFESSIONALITÀ O ALL’IMMAGINE DEL
CALCIATORE: SPUNTI SULLA DIMOSTRAZIONE DELL’ENTITÀ DEL
DANNO AI FINI TRIBUTARI
di Simone Arecco e Davide Marsella
Abstract – Sommario e Parole chiave
Il presente scritto si pone l’obiettivo di fornire un riassunto sulla tematica della
qualificazione, ai fini civilistici e fiscali, delle somme erogate a titolo di risarcimento
del danno all’immagine e alla professionalità del calciatore professionista.
In particolare, si intende analizzare il regime dell’onere della prova che l’Agenzia
delle entrate richiede al contribuente al fine di dimostrare se l’importo erogato dal
club sportivo al giocatore debba essere assoggettato ad imposizione o meno.
Infine, ci si vuole altresì soffermare sulla più recente giurisprudenza di merito che,
sul tema, ha fornito alcuni interessanti spunti di riflessione, in special modo in
quelle situazioni in cui i pagamenti sotto esame dal Fisco originano da accordi di
risoluzione anticipata tra la società sportiva ed il calciatore.
EVENTI
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