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RDES Fascicolo 3/2021
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Editoriale RDES 3/2021
THE EUROPEAN PARLIAMENT RESOLUTION OF 23 NOVEMBER 2021
ON EU SPORTS POLICY: FROM CONFRONTATION TO INTERVENTION,
SUPERVISION, AND PROTECTION OF THE EUROPEAN MODEL
OF SPORT
by Durante Rapacciuolo
FOOTBALL DIPLOMACY IN AFRICA: ANALYSIS OF THE FOOTBALL
RELATIONSHIP FIFA – MEMBER ASSOCIATION – GOVERNMENT
(FROM INTERFERENCE TO COLLABORATION)
by Sarah France Solémalé
Abstract – Summary and Keywords
The relationship between sport and politics is an age-old and enthralling one. Sport vis-à-vis international relations has been analysed and travestied as “war minus the shooting” (G. Orwell). The internationalisation of sport has also displayed the latter as an essential tool for development, social awareness, and peacebuilding. Howbeit, a much lesser attention has been given to the means of these exchanges: sport diplomacy. The concept of sport diplomacy at present may be grasped as “the conscious, strategic, and ongoing use of sport, sportspeople, and sporting events by state and non-state actors to advance policy, trade, development, education, image, reputation, brand, and people-to-people links”. Amongst African states, most of them seem not to have yet mastered fully how to apply sport to build political power and influence regionally and globally.
This thesis hence focuses on analysing the emerging concept of African football diplomacy. It will especially revolve around the tripartite relationship between FIFA, its 54 African member federations and respective government. In football, general experience on the spot has revealed that such a relationship lacks collaborative bound and joint effort. Instead, the relationship maladroitly relies upon seemingly absolute written, the interpretation of which may create at times thorny situations.
As per the Golden Circle theory of Simon Sinek, the ‘Why’ of this study is embodied by a genuine motivation to bring the beautiful game to its highest level on the motherland, as this is long overdue. ‘How’ to do this? It shall start with the building and the wide spread of a coordinated diplomatic action in football, preferably tackling the whole African continent. Such a plan shall essentially revolve around a continuously nurtured virtuous tripartite collaboration inspired by best practices in other areas and globally. The research is based on a systematic review of academic, sport governing bodies and governmental documents, as well as a series of structured interviews conducted with senior representatives of European and African institutions, national governments, sports organisations and think tank. This analysis is an essential preliminary step to be undertaken for football governing bodies to deliver final projects sustainably and accurately in a near future.
IL VINCOLO SPORTIVO: GENESI, ANALISI E PROSPETTIVE ALLA LUCE DELLA RECENTE RIFORMA DELL’ORDINAMENTO SPORTIVO
di Cosimo Simone Saglimbene
Abstract – Summary and Keywords
Il presente elaborato, analizza l’istituto del vincolo sportivo, le origini, il suo sviluppo e le influenze sulle principali discipline sportive maggiormente investite dalla rilevante portata innovativa del D.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021 (pubblicato in Gazz. Uff. n. 67 del 18 marzo 2021) all’interno della c.d. “riforma dello sport” che, a fronte di ulteriori modifiche, ne consentirà l’abrogazione, solo a partire dal 1° gennaio 2023.
Lo scopo di questo lavoro è quello di guidare chi opera nel mondo dello sport, in un momento storico in cui il confronto sull’argomento diventa fondamentale.
Vengono, infatti, affrontate le novità normative, inquadrandole in un esame generale dell'istituto cui segue l'indicazione della giurisprudenza che ha influenzato il tema, onde favorire l’acquisizione di una capacità orientativa nel nuovo contesto disciplinare.
L’elaborato nasce sulla scia di continuità del lavoro pluriennale svolto, sull’argomento, dall’autore, anche grazie al patrocinio presso gli organi federali sportivi, il quale, conclude suggerendo alcune misure per rendere il “nuovo” sistema più efficiente e non penalizzante per società, atleti ed operatori del settore.
L’INDIPENDENZA E L’IMPARZIALITÀ NELLA RISOLUZIONE DELLE CONTROVERSIE SPORTIVE
di Nicolò Juglair
Abstract – Sommario e Parole chiave
L’indipendenza e l’imparzialità sono due principi fondamentali del giusto processo, tutelato sia dalla nostra Costituzione che dalla Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e delle Libertà Fondamentali.
In questo breve saggio, l’autore analizza dapprima il ruolo di tali principi nella giustizia statale per poi soffermarsi sulla loro applicazione nei procedimenti di natura arbitrale.
In tale contesto si concentrerà sulla disamina delle IBA Guidelines, introdotte nel 2004 dall’International Bar Association con l’intento di mettere per iscritto quei principi generali condivisi nella pratica arbitrale internazionale, evitando fraintendimenti sia sulle procedure da seguire sia sul comportamento degli arbitri.
Ampio spazio verrà lasciato infine all’arbitrato sportivo e, in particolar modo, al Tribunale Arbitrale per lo Sport di Losanna, pilastro universalmente riconosciuto dalle Federazioni Sportive Internazionali e dagli stakeholder del settore per la risoluzione delle controversie sportive. Su questo punto l’autore prenderà in esame gli aspetti concernenti l’autonomia delle parti, la trasparenza sulla nomina degli arbitri e la pubblicazione dei lodi.
LA TASSAZIONE DEI CALCIATORI PROFESSIONISTI IN EUROPA – UNA SINTESI RAGIONATA DELLO STUDIO COMPARATO DEL PARLAMENTO EUROPEO
di Ilaria Sticchi
Abstract – Sommario e Parole chiave
Il presente contributo intende sintetizzare la ricerca e la valutazione dello studio pubblicato dal Parlamento Europeo lo scorso ottobre sul trattamento fiscale delle retribuzioni dei calciatori professionisti in tutta l’Unione Europea. Esso si basa su un’analisi comparativa di regimi nazionali selezionati. Trae conclusioni e formula suggerimenti per un futuro approccio dell'Unione europea in questo settore. Gli autori ritengono che l’approccio politico adottato nel caso del Codice di condotta per la tassazione delle imprese si presterebbe bene anche ad affrontare le sfide poste dal trattamento fiscale dei calciatori professionisti e, più in generale, le sfide poste dai diritti personali tassazione dei redditi nell’UE. Il coinvolgimento attivo dell’Unione delle associazioni calcistiche europee (UEFA), delle sue associazioni membri degli Stati membri dell’UE e di altre parti interessate interne del calcio in un meccanismo simile a un codice di condotta sarebbe un segnale forte per i responsabili politici che vedrebbero la piramide calcistica stessa impegnata verso una tassazione equa e comparata del calcio professionistico, per il corretto funzionamento del mercato interno.
NOTE A SENTENZA
TUTELA DI MARCHI SPORTIVI: CHI TARDI ARRIVA, PUÒ PERDERE LA PARTITA. IL CASO “AC MILAN VS. MILAN”
Judgment of the EU General Court in Case T-353/20 (AC Milan v EUIPO)
di Mario Vigna
Abstract – Sommario e Parole chiave
I marchi, i diritti d’immagine e di proprietà intellettuale sono strumenti di marketing indispensabili che i brand sportivi utilizzano per costruire la propria reputazione e il proprio valore commerciale. Con la tutela dei propri diritti di marchio per specifici prodotti o servizi, i club, gli organizzatori di eventi e i soggetti sportivi in genere possono costruire il proprio brand e distinguersi dai concorrenti. Tuttavia, in alcune circostanze, i marchi sportivi non sono facilmente tutelabili per tutte le categorie di prodotti e servizi. Infatti, potrebbero verificarsi conflitti con marchi preesistenti tali da provocare l’opposizione alla registrazione del marchio per una specifica categoria in un determinato mercato. Questo potrebbe comportare onerose conseguenze quali spese per controversie derivanti dalla violazione dei diritti di marchio, costi di riprogettazione dei prodotti o di rebranding. Per prevenire e superare eventuali ostacoli, nonché evitare controversie legali, è assolutamente necessario effettuare una ricerca di anteriorità. Il caso “AC MILAN vs. MILAN” dimostra quanto sia importante verificare l’esistenza di un marchio anteriore. Nello specifico, la General Court dell’Unione Europea ha rigettato il ricorso presentato dal club e confermato che lo stemma dello stesso non possa essere registrato come marchio per attrezzature per ufficio e articoli di cancelleria a causa del rischio confusorio con il marchio anteriore tedesco “MILAN”. In sintesi, la corte europea ha rilevato che (i) il marchio anteriore era effettivamente utilizzato nel mercato tedesco; (ii) la componente verbale “MILAN” era dominante e costituisce il carattere distintivo per entrambi i marchi, che presentano quindi un elevato grado di somiglianza fonetica; (iii) si debba prendere in considerazione solo la reputazione del marchio anteriore (e non anche quella del marchio per il quale si richiede la registrazione, oggetto di opposizione) per valutare se la similarità tra i prodotti oggetto di protezione sia sufficiente ad affermare che esista il rischio confusorio. Di conseguenza, il club calcistico ha perso questa partita “sui marchi”.
NORMATIVA DELL’UNIONE EUROPEA
Risoluzione del Parlamento europeo del 23 novembre 2021 sulla politica
dell’UE in materia di sport: valutazione e possibili vie da seguire
GIURISPRUDENZA CORTE UE
Judgment of the EU General Court in Case T-353/20 (AC Milan v EUIPO)
of 10 November 2021